Live Streaming 28 ottobre 2020
Con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Il motore green si è riacceso nell’era del coronavirus rendendo palpabile la constatazione che il cambiamento, in peggio, del clima, distrugge la qualità della vita. Parte rilevante delle nazioni è stata indaffarata a spegnere le flebili speranze di cura delle conferenze sul clima, sospinte dal principio fallimentare di quel “ogni Stato fa da sé” che ha permesso il dilagare della pandemia. Sarebbe, però, ingeneroso non constatare l’evoluzione della cultura ambientale. Ma s’insinua l’ansia del tempo. Che tanto si debba ancora fare, per anni, senza avere, nell’immediato, risultati corroboranti che stimolino a costruire un futuro salubre. Almeno per le prossime generazioni. Per questo nel Recovery Fund il traino del rilancio, della ripartenza, è affidato ai progetti green. Per recuperare tempo disperso nella ritualità stanca.
Come pesare meno sull’ambiente dopo l’aumento esponenziale dei rifiuti medici e della plastica? Dalla raccolta differenziata. All’agricoltura, vittima di catastrofici fenomeni atmosferici e in costante evoluzione verso la sostenibilità bio. All’idrogeno, benzina del futuro in competizione con l’auto elettrica, crogiolata nella sua tormentata diffusione. Alle pratiche soluzioni anti inquinamento da movimentare a partire dalle abitazioni nei nostri borghi, paesi e città.
Con l’intervento del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa