Il benessere intelligente nei luoghi di lavoro ai tempi della crisi e del Jobs Act
Salute e sicurezza sul lavoro sono buone ma si rileva una forte presenza di stress anche a causa della mancanza di misure per lo sviluppo del benessere e di insufficienti proposte formative interne alle organizzazioni. È quanto emerge da un’indagine, condotta tra marzo 2014 e gennaio 2015 dalla Fondazione ISTUD coadiuvata dall’Università degli Studi di Milano, sul benessere nel settore dei servizi in Italia con particolare attenzione alla questione dell’integrazione e della valorizzazione delle donne.
Finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha riguardato una popolazione di 563 persone occupate: i rispondenti, costituiti per il 70% da donne, con una prevalenza anagrafica del segmento 40-59 anni (73%), sono risultati per l’83% assunti a tempo indeterminato. Attraverso una metodologia qualitativa basata sulla narrazione del vissuto e delle aspettative delle persone all’interno del proprio luogo di lavoro, lo studio ha cercato anche di comprendere se ci fosse un legame tra benessere organizzativo e benessere individuale, nel rispetto delle differenze di genere uomo/donna.