ELeadership – Diventare formatori del domani
A cura di Maria Laura Fornaci e Desiree Scalia
La tecnologia sta introducendo importanti cambiamenti nelle vite professionali e personali degli individui, influenzando ogni aspetto della società, ed è ora parte integrante del modo in cui le persone interagiscono, lavorano, apprendono e accedono alla conoscenza e all’informazione.
L’economia moderna richiede persone che abbiano la capacità di progettare nuovi modelli di business e cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Tuttavia, ad oggi, esiste un forte divario tra le esigenze richieste dal mercato e le risorse disponibili all’interno delle aziende, sia in termini di investimenti sia di competenze digitali.
Sulla base dei dati raccolti dalla Commissione Europea (2018), solo il 3,5% degli studenti universitari frequenta un corso di laurea in ICT, e 1 lavoratore su 3 non possiede competenze digitali di base. Questa carenza si riflette sulle performance aziendali: 4 aziende su 10 hanno dichiarato un calo nella produttività e nella” retention” dei clienti a causa della mancanza di abilità digitali.
Ancora più importante è lo skill gap a livello manageriale; dai dati raccolti in occasione della quinta edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, emerge che la maggior parte dei manager non possiede competenze di e-leadership e non è in grado di comprendere, governare e trasformare in opportunità il digitale.
Sempre nell’ambito dell’Osservatorio, emerge come intervento prioritario, quello di rafforzare il training e l’aggiornamento delle competenze del personale docente. La rivoluzione digitale pone, infatti, nuove e decisive sfide, così come opportunità, anche nel campo della formazione.
In particolare, si presenta la necessità di ripensare al modo in cui l’istruzione superiore e la formazione manageriale/professionale vengono erogate, per meglio rispondere ai nuovi bisogni personali (lifelong learning) ed organizzativi (up-skilling e re-skilling) ed ai diversi modi che spingono le persone ad apprendere. Questa sfida è emersa in tutta la sua complessità durante la crisi indotta dal COVID-19 che ha costretto dall’oggi al domani Scuole, Università ed Aziende di tutto il mondo a migrare tutte le loro attività didattiche e formative online, evidenziando ancora importanti aree di miglioramento soprattutto sul fronte metodologico.
Le parole chiave di questa sfida sono Web 3.0, Open Educational Resources, Online learning, Commmunity of Practice.
Mai come adesso le aziende hanno interesse a capire come trasformare queste parole in modelli di intervento efficaci ed in progetti di formazione, in grado di integrarsi e addirittura sostituire integralmente, i più tradizionali approcci d’aula e di rispondere in maniera più mirata e personalizzata agli interessi e bisogni del singolo.
La grande disponibilità di contenuti che il web mette a disposizione richiede, infatti, un radicale mutamento del focus di attenzione: da una parte c’è l’esigenza di saper selezionare contenuti di qualità tra la vasta gamma disponibile su internet e comporli in maniera efficace all’interno di un percorso che stimoli l’apprendimento; dall’altra, c’è la necessità di sviluppare un forte presidio sul processo di progettazione e di erogazione che avviene fuori da limiti fisici e spaziali condivisi e controllabili. È chiaro che tutto ciò ha un impatto significativo sul formatore che vede cambiare e modulare il proprio ruolo in funziona della strategia didattica adottata.
Partendo da queste considerazioni e, nel Quadro del progetto europeo eLead Speed, finanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma Erasmus Plus; ISTUD, in collaborazione con Gruppo Pragma, lancia il corso “Trainer 3.0: il nuovo formatore nell’era del digitale e del collaborative Learning”, che ha l’obiettivo di trasferire ai formatori nuovi approcci e strumenti per meglio sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione nella formazione aziendale. Il corso, della durata di 15 settimane, presenta una metodologia estremamente innovativa.
Il modello didattico adottato si basa sui principi pedagogici connettivisti e costruttivisti secondo i quali la dimensione sociale è connessa con quella conoscitiva: si apprende facendo insieme agli altri, partecipando alle pratiche della comunità.
Secondo tale modello c’è piena simmetria conoscitiva docente/discente e piena responsabilizzazione del discente verso il suo percorso di “scoperta”. Il formatore diventa un “architetto” dell’ambiente d’apprendimento, che seleziona sapientemente risorse (OER) e stimoli idonei ad innescare il processo di apprendimento, ed un facilitatore dell’interazione per la co-costruzione dei significati attraverso l’analisi e l’interiorizzazione degli stimoli da parte dei discenti e la successiva socializzazione e negoziazione dei loro significati all’interno del gruppo d’apprendimento.
Attraverso quindi un approccio collaborativo e una Community of Practice, i partecipanti acquisiranno le conoscenze e le competenze metodologiche necessarie per progettare corsi brevi in Digital learning sulle competenze di e-Leadership richieste dal mercato, facendo uso degli strumenti forniti dal progetto. I risultati finali saranno presentati e saranno oggetto di una “peer to peer evaluation” da parte della Community di eLeadSpeed e resi disponibili come OER nella Community of Practice rivolta ai formatori di ogni ordine, grado e nazionalità che verrà attivata a valle del percorso formativo.
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