Milano, 31 ottobre 2008
L’unica sfida possibile in termini di sostenibilità economica e ambientale è quella delle fonti energetiche rinnovabili. Una sfida che l’Italia deve cogliere. Il nostro futuro, afferma l’economista Rifkin, vedrà la convergenza tra la rivoluzione della comunicazione di seconda generazione con la rivoluzione di nuove forme di energia distribuita. Questa è la terza rivoluzione industriale. L’economista Fitoussi propone una comunità europea dell’energia, dell’ambiente e anche della ricerca. Se l’Europa vuole avere un potere di negoziazione deve avere anche un Ministro per l’energia europea. Il 62% della produzione di energia mondiale proviene dal petrolio e dal gas naturale, alla fine di questo secolo la quota scenderà al 50%, mentre il restante 50% sarà fornito da fonti alternative.
Gli italiani si fidano delle fonti energetiche alternative. Il 52% le ritiene più efficienti delle fonti tradizionali e il 65% le giudica particolarmente valide. Lo rileva il rapporto su “Gli italiani e l’energia” realizzato dall’Ispo per conto della Confesercenti. La quasi totalità degli italiani ritiene il costo dell’energia troppo alto. Tra le fonti rinnovabili il 62% è favorevole alla produzione di energia nucleare. Per esperti del settore il petrolio sarà disponibile ancora per 80 anni e le cosiddette fonti rinnovabili, nel loro complesso, sono in ritardo di 40 anni rispetto al fabbisogno coperto dal greggio. In questo workshop approfondiremo i temi che abbiamo già affrontato nel precedente convegno di marzo. Dall’eolico alle biomasse, dal biodiesel al nucleare, offriremo una panoramica dettagliata di quello che si sta muovendo nel nostro Paese. Durante il pomeriggio verrà presentato il Progetto di Ricerca* svolto dalla Fondazione ISTUD con un focus specifico sull’impatto della sostenibilità ambientale sulle pratiche manageriali.