Il socio occulto
Un libro che illustra i tentativi da parte della mafia di entrare nel mercato legale attraverso il controllo di imprese sane, che di fatto è uno dei maggiori rischi per la tutela della libera azione economica e per l’esercizio di un’equa concorrenza.
«La corruzione è un furto di democrazia» (Sergio Mattarella).
«La corruzione ruba il futuro» (Raffaele Cantone).
In questi due moniti sta tutta l’urgente necessità di dare una risposta – morale e civile – alla sfida inaccettabile che le mafie lanciano allo sviluppo del nostro Paese. Con questo spirito, “Il socio occulto” (Egea, 176 pagg., 19 euro) affronta il tema delle infiltrazioni criminali nelle imprese e, in pagine ricche di dati, fatti, testimonianze, conoscenze ed esperienze dirette, ricostruisce il contesto delle attività di penetrazione di ’ndrangheta, Cosa nostra e camorra nei tessuti economici e sociali del Nord Italia, rilevandone caratteristiche e meccanismi di potere e di affari. Siamo in presenza di una strategia aggressiva ma silenziosa e mimetica, attraverso cui l’impresa legale diventa bersaglio delle organizzazioni criminali, fino a quando il confine tra impresa legale e impresa illecita, o addirittura criminale, non è più demarcabile.
Storia e indagine socio-economica vanno oltre i luoghi comuni e s’intrecciano con un’analisi approfondita di elementi tratti da inchieste giudiziarie che hanno svelato e colpito la fitta rete di relazioni tra boss delle mafie e uomini della cosiddetta “area grigia” della complicità, della connivenza e della convergenza d’interessi distorti.
Una grande responsabilità investe imprenditori, manager e decisori: sta a loro alzare la guardia, prima di tutto conoscendo il fenomeno e i rischi connessi e poi determinando modalità di prevenzione e difesa. Le conseguenze negative dell’affermarsi sul mercato di un sistema mafioso sono molteplici e gravose: distorsione della concorrenza, limitazione di accesso alle opportunità di business, fuoriuscita dal mercato di aziende in salute, con un danno incalcolabile per la qualità dell’azione aziendale, per la propensione all’innovazione e, in generale, per le possibilità di sviluppo economico di un’intera società.
Compiendo un ulteriore passo avanti, il libro avanza dunque proposte concrete per accrescere sensibilità e informazione e favorire interventi di contrasto ai comportamenti illeciti. Lungo tutta la catena del valore individua quello che le imprese devono fare per non ritrovarsi sotto attacco da parte di ’ndrine calabresi e cosche siciliane sviluppatesi e affermatesi in ambienti disattenti o, peggio ancora, carichi di un silenzio complice.
Il libro trae spunto dal progetto Rischi di infiltrazione criminale nelle aziende sane del Nord, realizzato tra il 2014 e 2016 da Fondazione ISTUD su stimolo di Fondirigenti, Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza, Lodi e Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali. Scrive l’autrice: “Abbiamo preso questo prezioso materiale e l’abbiamo esaminato per capire i meccanismi di relazione tra mafia e azione imprenditoriale, e abbiamo cercato di restituirne una fotografia organica ai protagonisti dell’azione economica sana, affinché possano sviluppare maggiore sensibilità, conoscenza e chiavi di analisi e di prevenzione dei rischi”.