ANALOGIE, lezioni per Manager: esplorare l’ombra per differenziarsi e innovare
È del tutto ovvio concentrare l’attenzione su quanto è sotto i nostri occhi, molto meno lo è indagare quanto non è visibile e rimane nell’ombra. Eppure ciò che non si vede potrebbe custodire tesori inesplorati. Chi riesce a scoprire un nuovo utilizzo per un suo prodotto o un segmento di clienti a cui nessuno aveva mai pensato in fondo ha proprio esplorato l’ombra.
Perché allora non farlo sistematicamente?
Le ombre si rivelano uno straordinario strumento di conoscenza, possono venire usate per ricostruire l’immagine del mondo e di fatto, le impieghiamo continuamente per capire l’ambiente che ci circonda. Se la luce è lo strumento della visione, l’ombra ne è il suo grande antagonista. L’informazione contenuta nell’ombra è quindi un ausilio fondamentale per la visione: la pittura ha fatto tesoro di questo. Senza l’ombra non si vedrebbero le fasi della Luna e quindi non si potrebbe misurare lo scorrere dei mesi.
Sebbene l’ombra abbia una pessima fama – non si trama forse nell’ombra? – un mondo privo di ombra sarebbe del tutto incomprensibile. L’ombra non ha colori, è piatta, forse è l’unico oggetto non astratto che sia davvero bidimensionale.
Mauro Arpino è nato nel 1965 e ha compiuto studi in fisica. Ha pubblicato nel 1983, “Giove – Il pianeta le osservazioni”, la prima monografia in italiano sull’argomento. Per 19 anni ha svolto attività di conferenziere presso il Civico Planetario di Milano, sia con platee di studenti sia con il pubblico, esponendo decine di conferenze sui più disparati argomenti astronomici. Frutto di questa attività è il testo “Le idee dell’astronomia – Come lo studio del cielo ha cambiato il mondo” del 2010, rilasciato con licenza Creative Commons e liberamente scaricabile online.