La cultura della relazione per una comunicazione efficace
“Ciò che spesso ostacola l’attitudine dell’individuo al cambiamento e/o alla buona comunicazione con gli altri (e con se stesso) non è tanto il contenuto di ciò che egli dice o non dice, quanto piuttosto il modo in cui lo comunica”. David Gordon
La comunicazione interpersonale, sulla base della quale definiamo noi stessi e la qualità della nostra vita relazionale, è di solito decisamente sbilanciata verso il che cosa comunichiamo rispetto al come ciò avviene. Concentrati ad accumulare e gestire contenuti (concetti, idee, teorie, tecniche), non dedichiamo quasi alcuna attenzione al modo in cui vengono espressi e compresi, esponendoci ad ampi rischi di insuccesso, inefficacia e, in ultima analisi, infelicità. Inoltre, impegnati a voler raggiungere obiettivi personali (convincere l’interlocutore o difenderci da esso) perdiamo di vista la dimensione intimamente cooperativa della relazione, che fa dell’ascolto la sua attitudine essenziale.
“La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto”. Peter Druker
Le conseguenze di una comunicazione disfunzionale, in ambito lavorativo, si manifestano in considerazioni di questo tipo:
- “Il mio capo non mi ascolta”
- “In ufficio, continuo a ripetere sempre le stesse cose e non cambia niente”
- “I miei collaboratori non capiscono quello che faccio per loro”
- “Con quel collega non è possibile parlare”
- “Quel cliente mi fa diventare matto”
Forse anche in te qualche volta hanno risuonato queste parole!
L’ intervento elaborato dalla Fondazione ISTUD si pone come alternativa ad un tradizionale corso sulle tecniche e regole del “buon comunicatore“ e ha l’obiettivo di sviluppare la consapevolezza relazionale dei partecipanti, fornendo loro le basi fondamentali a partire dalle quali incrementare la propria efficacia comunicativa. Si tratta dunque di un seminario dal taglio decisamente esperienziale, laddove la riflessione sulle esperienze attraversate acquista un valore decisivo; peraltro gli esercizi, le simulazioni e i role play proposti sono ispirati alle più tipiche situazioni comunicative rintracciabili in ogni contesto organizzativo, così da amplificarne l’utilità operativa. Inoltre, proprio con la consapevolezza che la comunicazione interpersonale è qualcosa di estremamente complesso, che coinvolge l’individuo nella sua totalità (corpo, emozioni, pensieri), gli stimoli, gli strumenti e i metodi didattici utilizzati assecondano tale complessità: dai più accreditati Modelli Mentali alla Programmazione Neuro-linguistica, dalla Mindfulness, al Training Teatrale. Così che gli apprendimenti si sedimentino profondamente e possano poi germogliare con profitto nella vita professionale (e non solo) dei partecipanti.
“Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni, è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura”. Johan Wolfgang Goethe