“Esploratori del cambiamento”. Commento di Sonia Claudia Lepore al libro di Elena Murelli
L’essenza, l’attualità e l’utilità del libro “Esploratori del Cambiamento” di Elena Murelli, scritto dal suo punto di osservazione di executive coach, si evince soprattutto dal sottotitolo: “come accompagnare se stessi e i propri collaboratori nei processi di trasformazione aziendale”.
Una trasformazione aziendale che per funzionare deve essere prima di tutto personale: mai come oggi, questo mondo complesso dai cambiamenti sempre più veloci necessita di grande flessibilità e capacità di adattamento e richiede pertanto ai manager, in un gioco di parole, di trasformarsi in leader “trasformativi”, attivando e guidando un processo di apprendimento e crescita continua, proprio e dei propri collaboratori.
Trovo parallelismo e assonanza tra il “senso” di quanto i manager apprendono e sperimentano nell’Executive Development Programme, in aula e negli incontri di coaching, e il percorso proposto nel libro.
La prima parte del libro riguarda la trasformazione intorno a tutti noi. Riflettere rileggendo lo scenario e il business attraverso nuove chiavi di lettura e punti di vista, approfondendo le conoscenze necessarie, mettendo a fuoco gli impatti dei fenomeni in divenire sul proprio contesto di riferimento e le relative opportunità di innovazione è sempre un punto di partenza imprescindibile.
La vera crescita e valore aggiunto manageriale tuttavia non può realizzarsi solo attraverso lo sviluppo delle conoscenze ma anche e soprattutto attraverso la piena consapevolezza ed espressione delle capacità e potenzialità individuali. Da qui la riflessione su se stessi, l’importanza di imparare a conoscersi a fondo, riconoscere i propri valori, qualità autentiche, stili di pensiero. Il successo di un manager passa attraverso l’impatto dei suoi comportamenti sugli altri, e allora diventa fondamentale la sua consapevolezza in tal senso, la sua responsabilizzazione e il suo impegno nel darsi obiettivi di apprendimento mirati, facendo delle capacità comportamentali l’oggetto di attenzione focalizzata e allenamento. La seconda parte del libro parla quindi della trasformazione che ognuno può operare dentro di sé.
Solo se apprendiamo a conoscere e a gestire prima di tutto noi stessi, imparando a imparare dalle esperienze e dagli errori, saremo in grado di insegnarlo agli altri e di essere allenatori efficaci nell’accompagnare i collaboratori nel loro viaggio di evoluzione e crescita. A questo è dedicata la terza parte del libro, che offre diversi modelli ed esempi pratici per facilitare la trasformazione dei collaboratori, dalla creazione e condivisione della visione con il proprio team, all’arte di far domande, al feedback e al colloquio di coaching orientato a costruire un percorso di sviluppo per ogni persona.
“Io non sono ciò che mi è capitato di essere. Io sono ciò che ho scelto di diventare”. Lo diceva Carl Gustav Jung. Non la trovate una sfida irresistibile? Come tutte le sfide, richiede coraggio e mette un po’ d’ansia, è normale. Si tratta di capire come prepararci ad affrontarla. Se ci poniamo in modo ricettivo, i diversi stimoli di riflessione, strumenti, modelli e approcci che troviamo in un percorso come l’Executive Development Programme, in un libro come questo, ci possono supportare, e farci pensare che questa sfida è raggiungibile, per ognuno di noi.
E’ questo il mindset che costituisce il vero punto di partenza del viaggio che ogni manager può decidere di intraprendere per diventare un leader trasformativo: una consapevolezza alla volta, una modalità diversa di approccio alla volta, una conversazione autentica alla volta con le proprie persone.
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