Priorità della Regione Lombardia è la creazione di un modello di governance per la gestione dei beni confiscati attraverso lo sviluppo e la realizzazione di un piano articolato in moduli formativi indirizzato alle realtà del territorio lombardo.
E’ nato quindi il progetto finanziato da Regione Lombardia e coordinato da Fondazione Politecnico di Milano con il supporto del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, della Sda Bocconi – School of Management dell’Università L. Bocconi di Milano, della Fondazione ISTUD per la cultura di gestione e del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale – CSGP dell’Università Cattolica di Milano.
Il progetto intende dare una risposta organica al problema del corretto impiego e della piena valorizzazione del patrimonio confiscato per la produzione di ricchezza economica e sociale.
Tra le attività progettuali è previsto un programma formativo/informativo che affronta tutti gli aspetti della gestione dei beni confiscati, tramite un approccio multidisciplinare. Il ciclo di seminari è aperto al pubblico ed in particolare a tutti i portati di un interesse specifico sul tema (associazioni non profit, amministratori pubblici, amministratori giudiziari e ordini professionali etc).
La mostra fotografica Da Malavita a Nuova Vita (ottobre 2015, presso Palazzo Lombardia, spazio espositivo via Galvani 27) ha illustrato i risultati dello studio sullo sviluppo di un modello manageriale per la gestione dei beni confiscati. Attraverso un percorso visivo e fotografico, unito a schede tecniche di accompagnamento e video, intende sensibilizzare il visitatore verso una tematica che non può, e non deve rimanere, inosservata. La mostra dunque porta il visitatore dentro le realtà dei beni confiscati: non raramente edifici e luoghi ad alto potenziale che, tuttavia, risultano ancora abbandonati a sé stessi, immersi in terreni impoveriti. Riuscire a far rivivere queste strutture, in un rapporto sinallagmatico con il territorio, significherebbe riportarli in vita e creare ricchezza sociale ed economica. Per arrivare a questo è necessario sposare un approccio volto all’efficienza e alla funzionalità, con il partecipazione diretta dei numerosi stakeholders coinvolti nel processo di gestione e destinazione dei beni.